venerdì 20 luglio 2012

Il giapponese da autodidatta

Imparare il giapponese da autodidatta è possibile. Basta trovare il metodo giusto! Io ho fatto così:



Innanzitutto ho imparato i kana (prima l'hiragana e poi il katakana). Per farlo vi occorreranno una tabella dei kana (ne troverete a migliaia su Google Immagini o su qualsiasi sito/pagina sulla lingua giapponese, non ultima la cara vecchia Wikipedia) e pochi giorni (che impiegherete soprattutto a esercitarvi scrivendo parole a voi familiari - possibilmente giapponesi - con questi sillabari, in modo da facilitare la memorizzazione). C'è un preciso ordine di scrittura per ogni carattere, che vi consiglio di imparare sin da subito. Eccovi un PDF di esercizi sui kana dove, per ogni carattere, è indicato anche l'ordine dei tratti: http://brng.jp/50renshuu.pdf e un elenco di parole che io usavo per ricordare i kana, scrivendole e riscrivendole più volte: sumo, karaoke, karate, sushi, sashimi, ramen, wasabi, manga, anime, ecc. ci siamo capiti XD

Comunque ci sono alcune "particolarità" che possono aiutarvi:
he: è uguale in entrambi i sillabari
ni: ha la stessa scrittura (e pronuncia) del kanji che vuol dire "due"
ka: è simile fra i due sillabari.

Inoltre: attenzione a non confondere ツ (tsu) con シ (shi), ソ (so) con ン (n) e ナ (na) con メ (me)!

Ora che sapete leggere il giapponese (anche se non del tutto, vi manca ancora il sistema di scrittura che si basa sui kanji) potete cominciare un corso. Busuu è tutto in kana, quindi l'approccio sarà sicuramente più facile, anche se questo, alla lunga, rischia di penalizzarvi. Su Livemocha, anche se non riuscirete a ricordare e riscrivere i kanji che man mano incontrerete, se non altro comincerete a familiarizzare con essi e a gettare le basi per uno studio più approfondito e sistematico dopo. Comunque i kanji di uso più comune entreranno nel vostro bagaglio linguistico già da subito con il minimo sforzo, perché vedendoli e rivedendoli più volte li memorizzerete senza neanche accorgervene (es. "watashi", "kare", "kanojo", "nan", "ki", "hon", "kuruma", "ie", "taberu", "nomu", "yomu"...).
Le lezioni vi aiuteranno soprattutto ad arricchire il lessico e a familiarizzare, in maniera del tutto passiva e automatica, con i rudimenti della sintassi giapponese, attraverso le frasi che man mano verranno presentate.

Ma siccome questo tipo di "apprendimento passivo" non è molto produttivo (a meno che non viviate in Giappone e siate bombardati dalla lingua 24h su 24, 7 giorni su 7 per una buona manciata di mesi!), non andrete molto lontano se vi limitate alle lezioni di Livemocha/Busuu. Ergo: non riuscirete mai ad articolare frasi più complesse se non accoppiate alle lezioni di cui sopra lo studio delle nozioni grammaticali che man mano incontrerete.

A quanto pare le migliori in lingua italiana, utilizzate anche da studenti universitari, sono la Grammatica di giapponese moderno di Y. Kubota (Cafoscarina) e la Grammatica giapponese di Mastrangelo-Ozawa-Saito (Hoepli). La prima è un'edizione più datata rispetto alla grammatica della Hoepli.
In alternativa, ce n'è una scaricabile gratuitamente da Internet, la Tae Kim's (in inglese). Personalmente non ho avuto modo di consultarla più di tanto, ma in rete molti la consigliano e linkano (http://www.guidetojapanese.org/learn/grammar).

Quindi: usate la grammatica man mano che procedete con le lezioni su Livemocha o, comunque, ogni qualvolta incontrerete un costrutto particolare, nuovo. Andatevelo a cercare e guardatevi la regola base, fate confronti con gli esempi forniti dal testo! Poi provate a scrivere voi delle frasi applicando quel modello, cercate di capire in quali situazione è bene usare una forma e in quali è meglio ricorrere a un'altra (distinguete in particolare le forme colloquiali da quelle scritte, quelle formali e quelle informali; cercate di cogliere le diverse sfumature di significato e i diversi contesti a cui si possono adattare determinate espressioni...senza stressarvi troppo però!). Tenete sempre presente: la grammatica non è fine a se stessa! 


Consultate questo sito per una serie di link sulla grammatica: http://nihongo-e-na.com/eng/site/tag/Grammar/

Pensavate che li avessi dimenticati?! Eh no! Ci sono ancora i kanji da imparare! I kanji: croce e delizia per ogni sventurato studente che si approccia allo studio della lingua giapponese! Ok, forse più croce fra le due, ma tant'é... I kanji vanno imparati, c'è poco da fare! Tutto sta, anche qui, nel trovare il giusto metodo per affrontarli!

C'è chi prova a memorizzare i 1 006 kyouiku kanji proposti dalle scuole giapponesi e suddivisi per anno scolastico di insegnamento. C'è chi, scoraggiato dalla faraonica impresa, tenta un approccio più "razionale" e si butta sui radicali. Io ho passato entrambe queste fasi e alla fine ho ceduto al metodo Heisig http://en.wikipedia.org/wiki/Remembering_the_Kanji_and_Remembering_the_Hanzi! Non c'è che dire: finora si è rivelato il migliore e in poco tempo permette di imparare centinaia di kanji. Sfrutta la memoria associativa, l'unica che può venirci in soccorso in questo caso. Unico svantaggio? Il metodo dissocia l'apprendimento della scrittura dall'apprendimento della lettura dei kanji. Quindi prima imparerete una serie di kanji e solo alla fine di questo lavoro imparerete la loro pronuncia. Se la prospettiva non vi alletta, la cosa si può aggirare facilmente: basta andare a cercarvi la lettura in qualche vocabolario e segnarvela accanto a ogni kanji!

5. Guardate dorama, anime, live action! (preferibilmente con sottotili in giapponese)
Potreste anche cimentarvi con film nella vostra madrelingua impostando sottotitoli in giapponese, magari solo in qualche sequenza. Potete: sentire la battuta e, senza guardare i sottotitoli, abbozzare una traduzione in giapponese per poi andare a verificare. È un buon metodo per mettersi alla prova e imparare allo stesso tempo! ;-)Oppure semplicemente potete segnatervi la traduzione giapponese di qualche espressione particolare che sentite in qualche battuta del film. Insomma non c'è limite alla fantasia in quanto a trucchetti didattici, potete sbizzarrirvi! .

E soprattutto: ricordatevi sempre di divertirvi studiando! Nulla dovrebbe essere un'imposizione, studiate solo quando ne avete più voglia ma cercate di essere costanti! Il vantaggio di studiare per conto proprio è quello di non avere pressioni esterne o motivi di stress, ma è un'arma a doppio taglio: cercate di fissare degli obiettivi, anche a lungo termine, e di verificare periodicamente i vostri progressi e le vostre lacune. Solo così saprete quali sono le parti che avete bisogno di rivedere e ripassare più spesso (soprattutto kanji e costrutti grammaticali).

3 commenti:

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  2. Ciao! Innanzitutto complimenti per il blog :)
    L'articolo è molto utile per chi, come me, cerca di orientarsi prima di buttarsi nell'apprendimento di questa lingua tutt'altro che facile.

    Una cosa tuttavia non sono ancora risuscito a capirla. Ma lo studio dei kanji deve essere cominciato in parallelo con lo studio dei kana? Oppure è meglio affrontarlo in un secondo momento (ad esempio quando si comincia a studiare la grammatica)?

    Scusa se la domanda può apparire sciocca, ma preferisco avere le idee ben chiare - nei limiti del possibile - prima di cominciare.

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    1. Ciao Billy e grazie per i complimenti! Sono lieta di poterti essere d'aiuto :) Allora, io ti consiglio di imparare prima l'hiragana ed affrontare i kanji successivamente. Così procederai per gradi e non rischi di scoraggiarti sin da subito. Questo perché lo studio dei kanji è molto più impegnativo e richiede più tempo e motivazione rispetto all'apprendimento dell'hiragana. L'importante è comunque sì impegnarsi costantemente ma anche cercare di non annoiarsi e non vedere lo studio come una forzatura, quindi capirai presto se il metodo che stai usando è veramente efficace per te o no. Per il ripasso sistematico dei kanji poi ti consiglio anche l'App AnkiApp o AnkiDroid. In bocca al lupo!

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